Si precisa che i workshop si svolgeranno contemporaneamente.
È possibile frequentare un solo workshop.
Dry Eye, materiali innovativi delle lenti a contatto e ruolo delle ghiandole di meibomio
Istruttori: Pietro Gheller e Francesco Cimoli
Istruttori: Daniela Comuzzi e Monica Tabacchi
Questo workshop vuole rispondere a queste domande e fornire tramite l’utilizzo di protocolli e di procedure consolidate delle risposte concrete sull’argomento. Utilizzare delle procedure di training in realtà può essere di aiuto sia nell’applicazione delle lenti a contatto multifocali che nei soggetti che si approcciano per la prima volta all’occhiale multifocale. Durante lo svolgimento del corso verranno spiegate e provate delle piccole procedure di training che potranno risultare utili efficaci nella quotidianità lavorativa per risolvere e migliorare la soddisfazione dei soggetti presbiti.
L’applicazione di lenti a contatto necessita della lampada a fessura e della tomografia del segmento anteriore?
Istruttore: Mauro Frisani
The Myopia Boom: il ruolo del professionista della visione per un futuro meno miope
Istruttori: Patrizia Della Fornace, Fabrizio Sasso, Giuseppe Saija, Alfredo Desiato, Stefano Loré
Le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità indicano che la prevalenza mondiale della miopia è destinata ad aumentare nelle prossime decadi e si ipotizza che nel 2050 la metà della popolazione mondiale sarà miope. Sebbene in Europa le percentuali siano inferiori, il numero di miopi che in Italia ci troveremo a trattare sarà sempre maggiore e, tra questi, crescerà il numero di persone con miopia elevata ed esposte ad un rischio crescente di perdita della visione.
Tra le differenti strategie di controllo della progressione miopica, l’utilizzo delle lenti a contatto ha dimostrato di essere efficace, in primis l’ortocheratologia, ma anche le lenti a contatto morbide in grado di modificare il livello di defocus periferico, e cioè lenti con geometrie disegnate specificatamente per questo scopo così come quelle multifocali.
Lo scopo del workshop è di fornire gli elementi clinici essenziali per l’impostazione delle applicazioni di lenti a contatto finalizzate al controllo della progressione miopica. Le più recenti evidenze scientifiche saranno utilizzate all’interno di un confronto sul piano clinico che potrà essere efficacemente spendibile nella propria pratica quotidiana. In virtù della tipologia di portatori alla quale interfacciarsi, particolare enfasi verrà posta sugli aspetti comunicativi e legali.
Il primary care nella pratica optometrica
Istruttori: Andrea Altieri, Gabriele Civiero e Matej Malalan
In moltissimi Paesi, 92, l’optometrista e in qualche misura l’ottico abilitato svolgono la funzione di “primary care” (cure primarie), cioè di primo contatto con il mondo dei professionisti della salute, per quanto riguarda problematiche oculari. In Italia, vista la situazione legislativa, esistono svariate limitazioni allo svolgimento di attività di screening e di riconoscimento delle anormalità che sono proprie di chi si occupa di primary care, ma è possibile effettuare alcune semplici valutazioni per individuare eventuali alterazioni rispetto al quadro di normalità, da riferire per approfondimenti a chi si occupa di “secondary care”, l’oculista. Nel corso del workshop saranno illustrate e dimostrate alcune tecniche di primary care (esame del segmento anteriore, esame dei riflessi pupillari e funzione visiva) e sarà fornito un modello di scheda per la trascrizione dei dati e l’invio al medico.
Il futuro della contattologia è “GRANDE”
Istruttori: Daniele Petrini e Andrea Polverini
Scopo del Workshop è fornire le conoscenze base per applicare correttamente le lenti Sclerali dopo averne descritto le caratteristiche fondamentali e le principali indicazioni con particolare riferimento alla gestione dell’occhio secco. Si affronteranno i principi di risoluzione delle complicanze e sarà dedicato un tempo adeguato alla esercitazione pratica sulle tecniche di inserimento e rimozione e valutazione in vivo delle lenti sclerali applicate.