Presentazione e obiettivi del Congresso
Perché un istituto post superiore, presente con successo da oltre quarantacinque anni nell’area sanitaria dell’ottica e dell’optometria, si è impegnato nell’arduo compito di realizzare un congresso la cui titolazione lo definisce interdisciplinare e quindi “obbligato” ad allargare temi e contenuti a tutte le discipline che si occupano di occhi, vista e visione?
Quando la conoscenza e l’affermazione globale dell’optometria e la diffusione dell’uso delle lenti a contatto hanno tolto agli occhiali il monopolio della correzione della vista, si è messo in moto un processo evolutivo dei sistemi di indagine oftalmica e delle tecniche di refrazione che hanno consentito alla professione ottico-optometrica di compiere un decisivo salto di qualità a cui ha corrisposto un simmetrico balzo delle conoscenze e delle abilità professionali.
Per gli istituti scolastici e formativi del settore, questa dinamica evolutiva ha imposto la necessità di un aggiornamento costante del proprio corpo insegnante e delle attrezzature oftalmiche di controllo e diagnosi.
Con l’avvento e la diffusione universale dell’Optometria si è rafforzata l’esigenza – percepita da subito dall’Istituto Zaccagnini - di allineare le conoscenze e le pratiche introdotte nella professione, necessità che si è concretizzata con la decisione di realizzare un “Congresso Interdisciplinare” quale sintesi della propria mission.
L’impegno è stato rispettato dal 1994 ad oggi - e ha preso una collocazione precisa e distinta nell’ambito delle iniziative culturali del settore che gli ha assicurato una larga adesione da parte del mondo accademico e professionale di riferimento. Nello stesso tempo, il Congresso ha garantito all’istituzione scolastica e formativa Zaccagnini di attuare la missione di allineare il bagaglio delle conoscenze, delle pratiche, dei protocolli e delle normative professionali del proprio personale insegnante all’evoluzione continua del settore scientifico e tecnologico di competenza con l’obiettivo di consegnare alla rete dei centri ottici, professionisti all’altezza delle attese della filiera ottico/optometrica e della popolazione ametrope.
Il Congresso Interdisciplinare, nel corso di questi trenta anni, ha presentato, analizzato e discusso tutte le innovazioni che la ricerca scientifica e la tecnologia andava man mano proponendo, a partire dal libro “Clinical Refraction” di Irvin M. Borish pubblicato nel 1949, presente al Congresso del 1995, che ha rappresentato il testo fondante della cultura optometrica e l’affermazione della sua specificità e unicità, saldo punto di partenza dell’evoluzione dell’optometria.
L’insieme delle evoluzioni dei sistemi d’indagine e diagnosi, di correzione e compensazione della visione, della chirurgia refrattiva, determinati dalla ricerca scientifica e tecnologica e dall’evoluzione della clinica oftalmica, oltre le best practice professionali, ha determinato i temi che hanno animato le sessioni plenarie, le tavole rotonde, la chirurgia dal vivo ed i workshop di trent’anni del Congresso Interdisciplinare.
Le edizioni hanno ospitato Relatori e Istruttori di livello internazionale e sono state realizzate con la partnership e la partecipazione di tante Società scientifiche, Enti ed Istituzioni nazionali dell’ottica, dell’optometria e dell’oftalmologia e di molte Università, soprattutto anglosassone.