Questa la head line del XXII Congresso Interdisciplinare che l’Istituto Zaccagnini presenterà il 14 e 15 Aprile 2019 nel nuovo Auditorium Savoia Regency di Bologna, su cui convergeranno dibattiti, relazioni e seminari dei molti relatori italiani e stranieri provenienti da ambiti scientifici e professionali diversi. Infatti, da sempre, il Congresso Interdisciplinare si avvale di una grande facility concettuale, quella di essere per vocazione interdisciplinare cosa che consente di affrontare i temi su cui è imperniato con un’ampia latitudine di approccio.
Come è noto, circa l’ottanta per cento delle informazioni che vengono recepite dal cervello sono determinate dal senso della vista e la sua funzione, la visione, viene ampliamente influenzata dall’ambiente nel corso del suo sviluppo.
Negli ultimi venti anni I cicli economici e le trasformazioni sociali si sono susseguite a ritmi sempre più serrati e hanno dato origine a nuove generazioni , individuate in letteratura come Millennials, Centennials e Alpha Generation e così via, intorno alle quali esiste una confluenza di studi e analisi, portatori di nuovi e diversi valori rispetto a quelli delle generazioni dei loro genitori, ma anche a quelle immediatamente precedenti, derivanti da due circostanze (fra loro connesse), il fenomeno dell’urbanesimo indotto dalle città territorio, che si è concretizzato nella crescente prevalenza della vita al chiuso di mega uffici, centri commerciali, metro, luoghi di intrattenimento eccetera e dalla sostituzione delle informazioni cartacee e tradizionali di vario tipo, con quelle digitali fornite da schermi e visori , incluse le lavagne in uso nelle scuole.
Le conseguenze della digitalizzazione delle comunicazioni di ogni tipo su queste nuove generazioni, consistente nell’esposizione degli occhi e della vista ad una modifica dell’ambiente visivo, fisiologicamente circoscritto nelle dimensioni “ del Vicino” e del “Lontano” ad una sola – o prevalente – dimensione quella dell’estremamente vicino imposto dall’uso polivalente dei visori, dei telefoni, dei computer, del televisore e di infiniti schermi di controllo delle macchine operatici, sta modificando i parametri sui quali si basa l’attività di misura della vista .
Si potrebbe romanticamente affermare, che lo sguardo umano si è spostato dall’infinito dei grandi spazi a 50 centimetri del nostro naso.
E’ certamente appurato che ciò stia provocando una serie di conseguenze sulla vista e sul modo e i tempi del manifestarsi dei difetti visivi di tali dimensioni che impone/imporrà di rivedere, rinnovare e adeguare esami, controlli, protocolli e quant’altro per rispondere a questo fenomeno che, tra l’altro coinvolge fasce di età giovani poco propense ad accettare diktat per la cura della loro salute e ricercare, invece, verità alternative contro corrente.
Il format congressuale prevede una serie di novità e di ambiti di dibattito e confronto su temi di attualità con particolare attenzione alle prospettive e opportunità di occupazione offerte dalla filiera agli attici abilitati ed alle nuove professionalità richieste agli operatori dalle imprese retail ed industriali.